L’adesione personale è il gesto con cui una persona si assume gli impegni che sono legati all’appartenenza. La celebrazione della giornata dell’adesione è un’occasione in cui ciascun associato manifesta pubblicamente davanti al Signore e alla comunità la propria scelta, quella di aderire all’ideale dell’ACI; questa va poi messa in pratica.

Aderire oggi all’ACI, alla luce del nuovo Statuto e quindi del rinnovamento in atto, acquisisce significati ed impegni associativi, ecclesiali e storico-sociali ben precisi. Ci viene in aiuto una breve analisi dell’articolo 15 del nuovo Statuto:

Art. 15 l’adesione all’Azione Cattolica Italiana

  1. L’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana.

  2. Possono aderire all’Azione Cattolica Italiana quei laici che, accettandone la natura e i fini, intendono partecipare alla sua vita associativa.

  3. L’adesione all’Azione Cattolica Italiana si effettua aderendo all’Associazione costituita nella propria Diocesi eattraverso di essa, all’Associazione nazionale.

  4. L’adesione è personale: si manifesta ed è accolta nelle forme stabilite dal Consiglio nazionale. Le quote o contributi mediante i quali i soci concorrono al finanziamento delle attività associative non sono trasmissibili né rivalutabili
  • L’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono: il solo prospettare una scelta in termini di appartenenza è già significativo in una società individualistica e consumistica, che predilige la fruizione fulminea di servizi, anziché la costruzione di una prospettiva stabile e condivisa.

  • …maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici,…: riscoprirne la radice battesimale che ci porta ad accogliere nella nostra esistenza quotidiana la chiamata alla santità, ovvero vivere in modo straordinario l’ordinario.

  • …partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana: vivere la diocesanità significa dedicarsi in maniera sempre più matura e decisa alla missione globale della Chiesa, significa inoltre aiutare la propria parrocchia a sentirsi inserita e parte di una Chiesa più ampia.

  • Possono aderire all’Azione Cattolica Italiana quei laici che, accettandone la natura e i fini, intendono partecipare alla sua vita associativa: la vita associativa ci rimanda al senso di unitarietà; dobbiamo coltivare ed attuare un clima di familiarità che si traduce in una preoccupazione reciproca, in una ricerca del dialogo tra generazioni.

  • …crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita: l’AC è AC solo se missionaria, questo si traduce nell’impegno a non far mancare il Vangelo in questo mondo e soprattutto, come ci chiedono i vescovi, a saperlo dire con le parole semplici della vita quotidiana.

 

Vi sono inoltre gli articoli 17 e 32 che richiamano ulteriori aspetti dell’adesione e meritano una lettura attenta che consenta di penetrare il significato del testo.

Art. 17 diritti e doveri dei soci

  1. Ciascun socio con l’adesione all’Azione Cattolica Italiana assume la responsabilità di prendere parte attiva alla vita associativa e di contribuire – con la preghiera e con il sacrificio, con lo studio e con l’azione – alla realizzazione delle finalità dell’Associazione.

  2. L’adesione all’Azione Cattolica Italiana attribuisce al socio il diritto di partecipare,direttamente a livello di base e attraverso rappresentanti agli altri livelli, alla elezione degli organi collegiali dell’Associazione e alla determinazione delle sue scelte fondamentali.

Art. 32 i contributi associativi

  1. I soci dell’Azione Cattolica Italiana contribuiscono personalmente, nei modi stabiliti dal Regolamento e secondo le proprie possibilità, al finanziamento delle attività dell’Associazione locale, diocesana e nazionale.

  2. La misura dei contributi associativi è fissata annualmente dal Consiglio diocesano sulla base dei criteri stabiliti dal Consiglio nazionale.